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Queenstown è una specie di parco giochi per adolescenti desiderosi di rompersi un braccio o una gamba. Nella cucina dell’ostello, due ragazze discutono dello skipper flying, che consiste nel farsi agganciare per la schiena a un cavo e attraversare un canyon in posizione orizzontale come se si stesse volando. In salotto, un ragazzotto col viso butterato sta sfottendo un amico che ieri ha fatto bungee rocket. «Volare seduti su un seggiolino dentro a un gabbiotto è roba da mollaccioni,» gli dice. «Se vuoi il vero brivido devi fare sledging.» Origlio il racconto del butterato e scopro che lo sledging si pratica a bordo di particolari slitte galleggianti sulle rapide di un fiume. Esco nella corte a fumare una sigaretta. Pure qua i ragazzi non parlano d’altro che di corse in jet-boat, rafting sui fiumi, canyoning e sky swing; quest’ultimo, se ho capito bene, consiste in un volo in caduta libera alternativo al bungee jumping.

 

​(brano tratto da: "Prove tecniche di solitudine" di Eleonora Scali - Ed. Tabula Fati)

 

 

 

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